-XAUUSD (GOLD)
-CRUDE OIL (PETROLIO)
Analizzando il grafico dell’oro, si nota un chiaro schema di triangolo ascendente, indicativo di un mercato in fase di consolidamento con potenziale per una rottura al rialzo. La resistenza è individuata attorno ai $2029, mentre il supporto si colloca a circa $1929. L’indicatore MACD suggerisce un incremento del momentum rialzista, che potrebbe segnalare un rinnovato interesse all’acquisto da parte degli investitori.
Nel contesto economico attuale, l’oro si trova a un punto di svolta. L’economia globale sta affrontando diversi shock, con le banche centrali che hanno ingaggiato una lotta contro l’inflazione attraverso un aumento aggressivo dei tassi d’interesse. La crescita economica globale, più debole del previsto, unita a una potenziale breve recessione e a un’inflazione ancora elevata, potrebbe favorire gli investimenti in oro. La leggera recessione e i guadagni più deboli, come si è visto in passato, tendono ad essere positivi per l’oro.
Un altro fattore chiave è la situazione geopolitica instabile, che storicamente ha reso l’oro un asset prezioso per la copertura contro i rischi elevati. La crescita economica in Cina, che si prevede riprenderà il prossimo anno, potrebbe portare a un aumento della domanda di oro da parte dei consumatori.
Tuttavia, un rallentamento dell’economia globale potrebbe esercitare pressione sulle materie prime e, di conseguenza, sull’oro nel primo semestre. Gli analisti avvertono che un’eccessiva aggressività delle banche centrali potrebbe portare a una recessione più grave o, al contrario, un loro cambiamento di rotta troppo brusco potrebbe spingere l’economia verso la stagflazione.
In tale scenario, l’oro potrebbe offrire una protezione, dato che in passato ha fornito rendimenti positivi durante le fasi di recessione. La resilienza dell’oro nel 2022 potrebbe essere attribuita a un “premio” di rischio geopolitico, con il rendimento dell’oro che sfugge alle spiegazioni basate sui suoi driver storicamente riconosciuti.
Infine, la domanda di oro al consumo in Cina potrebbe tornare ai livelli del 2021, sostenuta dal minor numero di lockdown legati al COVID e da un cauto rimbalzo economico. La politica monetaria rimarrà un fattore cruciale, con la Fed che potrebbe iniziare a tagliare i tassi nella seconda metà del 2023 e le altre banche centrali che seguiranno il percorso verso l’allentamento entro il 2024.
Riassumendo, il mercato dell’oro nel 2023 sarà probabilmente caratterizzato da una performance stabile ma positiva, nonostante la possibilità di recessione nei principali mercati e i possibili scenari di rallentamento della crescita economica.
Il grafico del Crude Oil Futures mostra un quadro tecnico che suggerisce potenziali cambiamenti di direzione del mercato. Il timeframe a 4 ore indica la rottura di un trend discendente, lasciando presagire una possibile inversione o un rimbalzo tecnico. Il grafico mostra una resistenza chiave a 6630 e un supporto a 5561, con la possibilità di raggiungere il livello successivo a 6344 se il movimento rialzista continua. L’oscillatore MACD segnala un incremento del momentum positivo.
Nel frattempo, la situazione fondamentale del mercato del petrolio sta cambiando. La domanda di petrolio in Cina ha raggiunto record storici, guidando la crescita globale, ma si prevede che rallenterà nel 2024. La produzione di petrolio mondiale è aumentata, con una crescita significativa negli Stati Uniti e in Brasile. I margini di raffinazione sono diminuiti a partire da ottobre, ma si prevede che l’attività di raffinazione aumenterà nei prossimi anni. Le esportazioni russe di petrolio sono leggermente calate, e le scorte globali sono aumentate, ma rimangono vicine ai minimi storici. I prezzi del Brent ICE sono diminuiti, riflettendo un peggioramento delle prospettive macroeconomiche e una riduzione delle preoccupazioni per l’approvvigionamento. Le preoccupazioni del mercato si sono spostate dai rischi di approvvigionamento all’economia globale e alla domanda di petrolio, influenzando i prezzi al ribasso. La crescita dell’offerta di petrolio mondiale sta superando le aspettative, sostenuta da una produzione record negli Stati Uniti, in Brasile e in Guyana. I tagli volontari alla produzione di esportatori chiave come l’Arabia Saudita e la Russia sembrano mantenere il mercato in un deficit significativo fino alla fine dell’anno. Con la crescita della domanda prevista in rallentamento, il mercato potrebbe spostarsi in surplus all’inizio del 2024. Con la domanda ancora superiore alle forniture disponibili e l’avvicinarsi dell’inverno nell’emisfero settentrionale, si prevede che l’equilibrio del mercato rimarrà vulnerabile a rischi economici e geopolitici elevati, con ulteriore volatilità prevista.
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